La sicurezza delle micro car

Di recente alcuni gravi incidenti hanno portato alla ribalta mediatica le microcar. Ma quanto sono sicuri questi mezzi di trasporto, per chi guida e per gli altri, vista la loro sempre maggiore diffusione?

Nate negli anni ottanta, le micro car hanno conosciuto una certa diffusione, quale alternativa per la mobilità di chi si fosse trovato impossibilitato a conseguire la patente B, prevalentemente persone anziane. Con il passare degli anni però, il congestionamento delle grandi città, l’aumento dei ritiri delle patenti da parte della Pubblica Sicurezza, la possibilità di guida da parte dei minori, hanno contribuito ad aumentarne la diffusione.
Gli aspetti legati alla sicurezza sono principalmente due: la struttura delle micro car stesse, e chi guida.
Essendo mezzi dalle ridotte dimensioni, è chiaro che non possono godere di una sicurezza passiva paragonabile a quella di un’autovettura. Proprio per questo motivo, la legge stabilisce che devono avere prestazioni limitate, consone alla loro struttura. Ma spesso si sottovaluta questo aspetto, e quindi vengono elaborate, ottenendo prestazioni superiori a quelle di omologazione. Uno degli ultimi incidenti ne è l’esempio. Affrontando una curva a velocità sostenuta, superiore a quella permessa dall’omologazione del mezzo, un minorenne ha perso il controllo della propria micro car, ferendo gravemente un bimbo di cinque anni.

Il secondo fondamentale fattore di sicurezza è dato da chi ne è alla guida. Essendo trattate alla stregua dei ciclomotori, possono essere guidate a partire dai quattordici anni con certificato di idoneità (il ‘patentino’ che si ottiene sui banchi scolastici) oppure da qualsiasi maggiorenne senza nessuna abilitazione. Ebbene è proprio questa leggerezza nelle conoscenze richieste a chi guida, che ne mette a rischio la sicurezza.
E’ vero che le stesse condizioni sono valide anche per i ciclomotori, ma su questo argomento entrano in gioco fattori più psicologici. La micro car viene a tutti gli effetti assimilata ad un’autovettura, ed è spesso acquistata dai genitori ai figli quattordicenni perché ritenuta più sicura di ciclomotori o scooter. L’evidenza ci dimostra che non sempre è così. Non bastano quattro ruote per pensare che i figli siano al sicuro. Sono decisamente più importanti l’educazione stradale e l’insegnamento al rispetto delle regole. E’ probabilmente più al sicuro un ragazzo assennato, e rispettoso delle regole del codice della strada, alla guida di ‘due ruote’; che uno scapestrato imprudente e ignorante delle regole di circolazione alla guida di ‘quattro’.

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