Prova Skoda Yeti 1.6 Tdi

La Suv compatta Skoda Yeti punta su funzionalità, comportamento dinamico e qualità. Anche il motore 1.6 gira bene in qualunque condizione di utilizzo, dimostrandosi elastico e fluido.

LISTINO: da 18.890 euro

VERSIONE IN PROVA: 1.6 TDI CR Adventure Green Line

DESIGN
Una linea dritta che non significa mancanza d’originalita’. Non cerca di stupire Yeti, ma di comunicare sicurezza e solidita’. E ci riesce, senza essere banale. Frontale massiccio, spiovente, cofano piatto. Forse i gruppi ottici non sono raccordati nel migliore dei modi con gli elementi circostanti, ma l’impatto non è quello di un’auto economica. La parte che più incuriosisce è la fiancata, con il tipico giro dei finestrini anteriori del costruttore ceco. Dal montante centrale parte una superficie vetrata, che fascia Yeti come una maschera da sub, senza zone buie. Questo effetto viene ottenuto nascondendo i montanti dietro i vetri, alleggerendo la struttura meglio di qualsiasi forzata invenzione di linee dinamiche incrociate. Il portellone posteriore chiude la Suv Skoda nel più semplice dei modi, cadendo geometrico, sul fascione paraurti. Yeti ha un design candido e robusto, si vedano anche i passaruota sporgenti e i mancorrenti sul tetto, proprio come il suo nome sembra suggerire.

INTERNI
Se l’esterno di Yeti esprime razionalita’, l’interno è funzionale. In questo le misure le danno una mano: 1.69 m di altezza e 2.59 di passo. Dunque, di spazio ce n’e’. Ed è stato sfruttato bene. Per esempio, i tre sedili posteriori, più in alto di due centimetri rispetto agli anteriori, si possono estrarre separatamente, e scorrono in senso longitudinale. C3^ possibile, quindi, configurare Yeti anche a soli 4 posti. Una flessibilità senza concorrenti nella categoria delle Suv compatte. Il posto guida, con il volante che si regola in altezza e profondità mette subito a proprio agio qualsiasi guidatore. Veloci e pratici i comandi, morbide le plastiche e ben fatti gli assemblaggi. Semplice ed efficace la strumentazione, che avremmo preferito orientata leggermente al centro, per favorirne ulteriormente la leggibilita’. L’abitacolo è ben illuminato, anche se una plafoniera nella zona posteriore sarebbe stata utile, soprattutto durante le operazioni di carico a sedili abbattuti. Numerosi i vani portaoggetti.

BAGAGLIAIO
La versatilità della zona posteriore, con tre singoli posti ribaltabili ed estraibili che scorrono longitudinalmente fino ad 80 mm, si riflette in un vano bagagli di generose dimensioni. 1.760 sono i litri massimi che può contenere. Ma questo dato non sarebbe sufficiente se non vi fosse un portellone ampio, una soglia di carico bassa e un vano senza spigoli, sfruttabile totalmente. I sistemi di aggancio mobili si rivelano utili e funzionali. Meno pratico è il sistema di sgancio dei sedili. Per ribaltare gli schienali si agisce su una leva posta in basso, all’altezza della seduta, meno facilmente raggiungibile di quella classica in alto, vicino al poggiatesta. Inoltre, il rovesciamento della seduta avviene tramite la leva dietro lo schienale: per raggiungerla ci si deve quasi sdraiare sul pianale del vano. Tuttavia si tratta di finezze a fronte di una versatilità eccezionale ed ingegnosa.

MOTORE
Il 1.6 Tdi da 105 cavalli è capace di 250 Nm di coppia da 1.500 a 2.500 giri. Su Yeti è in grado di offrire ottima mobilità, in tutte le condizioni di utilizzo, dimostrandosi una scelta azzeccata per questa classe di veicolo. E’ abbinato ad un cambio a 5 marce, dagli innesti morbidi e precisi. A listino non è invece previsto l’abbinamento con un cambio automatico.

GREEN LINE
Questa sigla identifica i veicoli all’interno della gamma Skoda, che si distinguono per il contenimento delle emissioni di CO2, attestate in questo caso a 119 g/km. Anche i consumi si distinguono con soli 4,6 litri dichiarati per 100 chilometri nel ciclo combinato, senza necessariamente penalizzare l’accelerazione da 0 a 100 km/h pari a 12,1 secondi. Altri accorgimenti significativi sono la funzione start and stop, ed il recupero di energia in fase di frenata. Per finire pneumatici a bassa resistenza di rotolamento, e diverse modifiche aerodinamiche a carrozzeria e sottoscocca.

SU STRADA
La versione in prova è a sola trazione anteriore, tuttavia la gamma annovera anche la soluzione 4×4. Il comportamento su strada è un giusto mix di rigidità e confort. La tendenza al sottosterzo è sufficientemente ridotta. Nel caso, ci pensa comunque il controllo di stabilità a riportare Yeti sulla traiettoria desiderata. L’asse posteriore multi-link non dà mai invece l’impressione di perdere aderenza e copia l’asfalto senza subirlo. Lo sterzo è progressivo e demoltiplicato nella giusta misura, con un apprezzabile angolo di sterzata per l’uso cittadino. Buona anche la visibilità e la percezione degli spazi, tanto che si potrebbe fare a meno dei sensori di parcheggio, anche per l’efficace protezione dei paraurti posteriori, un volta tanto non verniciati. Anche il cambio manuale a cinque marce sembra più che proporzionato alle esigenze di Yeti. Una dinamica da berlina, più che da Suv, come siamo abituati a trovare sui marchi più prestigiosi, assecondata dal motore che gira bene in ogni condizione d’utilizzo.

PRO
Motore
Versatilità abitacolo
Comfort

CONTRO
Manca cambio automatico

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