Prova Hyundai Veloster DCT

L’originale coupé 3+1 porte Hyundai porta una ventata d’aria fresca nello scenario automobilistico. Veloster è maneggevole senza risultare impegnativo, e tecnologico grazie al cambio robotizzato DCT.

LISTINO: da 22.100 euro chiavi in mano
GARANZIA: Tripla 5 Hyundai, 5 anni / km illimitati
VERSIONE IN PROVA: 1.6 GDI Sport DCT con Premium Pack

DESIGN
Veloster rientra nella storia di Hyundai, che con Scoupe negli anni 90 aveva tracciato la strada per una coupé fresca e giovanile. Da allora lo stile è diventato ancora più originale, grazie all’adozione di una caratteristica decisamente unica: lato guida è presente solo una portiera, mentre lato passeggero le portiere sono due. Potremmo dire il meglio dei due mondi, con il look grintoso ed appagante di una coupé da una parte, e la funzionalità di una berlina dall’altra, elemento assecondato da un bagagliaio di tutto rispetto.
Per il migliore impatto visivo, Veloster va scelta nel colore Sunflower (girasole) o Rosso. Questi due colori, con l’abbinamento dei cerchi di analogo colore, mettono in risalto la personalità e le forme che contraddistinguono ogni lato di Veloster. In particolare il posteriore risulta intrigante, con il lunotto diviso dallo spoiler e lo scarico centrale che rende la vettura grintosa esteticamente, più di quanto riesca la potenza del motore a disposizione nella guida.

INTERNI
E’ decisamente all’altezza del look esterno, il riscontro sugli interni di Veloster. La plancia è piuttosto geometrica, con linee che confluiscono verso il centro. I comandi sono in posizione razionale e la strumentazione ben leggibile. Il pulsante di accensione si trova centralmente (sul modello in prova), dove fa bella mostra di sé grazie ad un anello luminoso che lo circonda. Presenti anche due prese da 12 V e gli ingressi ausiliari/USB per una opportuna connessione con smartphone e musica su chiavetta. La leva del cambio DCT è in posizione comoda, con finiture lucide che contribuiscono ad una certa eleganza, rimandando alla stessa finitura dei comandi relativi alla climatizzazione bizona. Il volante, opportunamente dimensionato, include una serie di comandi utili e ben posizionati, con le palette per l’uso del cambio in modalità sequenziale.
Gradevole la sensazione di qualità che tutti i materiali trasmettono, non ultimo la realizzazione degli avvolgenti sedili in misto pelle. Quelli frontali propongono una seduta non proprio spaziosa, comunque con buon contenimento laterale. Posteriormente invece i due posti disponibili sono ampi e limitati solo in altezza, come consuetudine su vetture di questo tipo. L’accesso posteriore è comunque facilitato dalla terza portiera, con l’accortezza di entrare con cautela vista l’altezza dell’apertura.

BAGAGLIAIO
Da una coupé sarebbe lecito attendersi priorità al design, eppure Veloster esibisce 320 litri di spazio per i bagagli, con i sedili posteriori in posizione. Reclinando i sedili, separati in configurazione 60/40, lo stesso spazio passa a ben 1.015 litri. Davvero niente male, considerando anche la disponibilità di una ruota di scorta completa sotto il piano di carico.
Le esigenze di design hanno imposto una soglia di carico piuttosto alta, ed abbattendo i sedili posteriori il piano non è omogeneo, ma chiedere di più sarebbe stato veramente troppo.

MOTORE
Il 1.6 DOHC ad iniezione diretta e fasatura variabile che equipaggia Veloster è l’unica motorizzazione disponibile. Propone 1.591 cc con 140 Cv (103 kW) a 6.300 giri e coppia pari a 167 Nm a 4.850 giri. Nella versione in prova è abbinato al cambio robotizzato DCT a doppia frizione. Si tratta di una esclusiva per l’intera gamma Hyundai, e si distingue anche per la modalità sequenziale con comandi al volante. Tra le caratteristiche che lo contraddistinguono, sia il blocco che la testata sono in alluminio.
In termini prestazionali i classici 0-100 km/h vengono ricoperti in 10,3 secondi, un dato non esaltante per una piccola sportiva, che però mostra consumi interessanti, dell’ordine di 6,4 litri per 100 km nell’uso combinato. Il dato è quello dichiarato dal costruttore, ma è molto vicino ai riscontri effettivi della nostra prova su strada.
Presente anche un sistema ‘Eco’ attivabile da pulsante. Aiuta a ridurre il consumo di carburante, tenendo sotto controllo motore, cambio e condizionatore.

SU STRADA
E’ una vettura interessante questa Veloster: riesce a catturare l’attenzione ancora prima di essere accesa. E forse è questo l’aspetto più appagante inizialmente, poiché i 140 Cv a disposizione sono indirizzati verso la maneggevolezza, piuttosto che a soddisfare smanie da competizione sportiva.
Partendo da questo presupposto, si apprezzano i numerosi elementi in grado di rendere interessante il concetto sviluppato da Hyundai, che non esita a definire Veloster un ‘crossover dalla doppia anima’.
Su strada emerge immediatamente la facilità con cui vengono gestite le differenti situazioni di guida. Il cambio automatico rivela presto i limiti della progettazione robotizzata, malgrado la tecnologia a doppia frizione. Ma inserita la modalità sequenziale il discorso cambia, con le palette pronte ad essere premute per una guida più impegnativa, ma anche appagante. Tra l’altro il sistema mantiene in parte la gestione automatica, scalando da solo quando i giri motore iniziano a scendere, o ci si ferma al semaforo.
Nulla da eccepire sulla tenuta di strada, che risultano in linea con le prerogative ‘sportiveggianti’ di Veloster, supportate da uno schema di sospensioni Dual MacPherson con barra stabilizzatrice all’anteriore e ruote interconnesse a ponte torcente per il retrotreno. Adeguato l’impianto frenante, così come lo sterzo sempre diretto ma anche comodo in manovra.
Rumorosità e vibrazioni sempre ai minimi termini, garantendo buon comfort anche durante lunghi trasferimenti autostradali.

PRO
Design
Comodità terza portiera
Abitabilità posteriore

CONTRO
Una sola motorizzazione

spot_img

Ultimi articoli