Con Fiat Panda 4×4 sulle Dolomiti

Una prova di nuova Panda 4×4 in condizioni estreme, sulla neve delle Dolomiti del Brenta. La compatta Fiat a trazione integrale non delude le aspettative, dimostrandosi la migliore Panda di sempre su fondi a bassa aderenza.

Sin dal suo lancio, la versione 4×4 del best seller Fiat ha dimostrato ottime doti offroad. La mancanza delle ridotte, consente a Panda una struttura leggera, agile e versatile, che abbinata agli pneumatici adeguati si presta ad una mobilità quasi inarrestabile. L’ultimo aggiornamento riprende lo styling della tradizionale Panda, con la versione a trazione integrale che mantiene gli angoli caratteristici: 21 per l’attacco, 20 per il dosso e 36 per l’uscita. Ma la sostanziale innovazione rispetto alle precedenti versioni è il sistema ELD che gestisce il blocco elettronico del differenziale. Di serie sono inoltri adottati pneumatici M+S (fango + neve) da usare tutto l’anno, quindi in grado di reggere le temperature estive tradizionalmente ostili a questo genere di pneumatici. Due soluzioni che consentono un miglioramento della capacità di trazione pari al 20% su fondi a bassa aderenza.

L’occasione per testare questo riuscito mix è un evento organizzato da Fiat sulle Dolomiti del Brenta, ad una altitudine dove in questo periodo il termometro fatica a risalire lo zero. La parte più estrema del percorso si snoda su sterrato, con neve alternata a consistenti formazioni di ghiaccio. Una situazione che limiterebbe un tradizionale fuoristrada dotato di ridotte, ma decisamente più pesante di Panda e dotato di pneumatici di maggiori dimensioni che avrebbero vita meno facile sulla neve. In questi frangenti estremi, nuova Panda 4×4 esprime a pieno il proprio inarrestabile carattere. Tra le due motorizzazioni disponibili, optiamo per la versione Diesel 1.3, principalmente per la coppia di 190 Nm a soli 1.500 giri, un elemento che consente di girare quasi costantemente in seconda marcia senza tentennamenti di sorta. Vista la presenza di continui tratti in salita con minacciosi lastroni di ghiaccio, viene opportunamente disattivata la funzione Start&Stop per evitare ogni possibile arresto del motore in manovra.

Sulla neve il sistema ELD dà il meglio di se’, correggendo efficacemente la traiettoria e garantendo eccellente mobilita’. Sul ghiaccio, Panda 4×4 non perde un colpo, anche con l’ELD disattivato. L’unica critica a questo sistema riguarda l’assenza di una indicazione visiva sul quadro strumenti. ELD ha una unica spia sullo stesso interruttore a ridosso della leva cambio, ed in caso di spegnimento del motore il sistema si disattiva automaticamente, quindi un spia più visibile non guasterebbe proprio.

Per il resto, lo sterzo rivela un eccellente gioco per l’uso fuoristradistico, mostrandosi morbido quel tanto che serve per correggere in continuazione la traiettoria sui fondi con scarsa aderenza. Una prestazione in linea con quella delle sospensioni, migliorate rispetto alla precedente versione, ed in grado di garantire maggiore leggerezza ed apprezzabile comfort anche dopo chilometri su fondo sterrato.

Il test in condizioni estreme, con una Panda 4×4 rigorosamente di serie, ha dimostrato le ragioni del successo di questa icona a trazione integrale. Un successo destinato a ripetersi con l’ultima versione, che riprende i punti di forza del progetto iniziale e proietta le doti fuoristradistiche verso nuove frontiere, grazie al tecnologico sistema ELD ed agli affinamenti apportati. Elementi che dimostrano la volontà del costruttore di primeggiare in un contesto dove il concetto di inarrestabile, per una vettura così compatta, viene rappresentato al meglio e senza rivali. Come espresso dall’azzeccato slogan creato da Fiat: Panda offre semplicemente di piu’.

Bruno Bianchi

spot_img

Ultimi articoli