Prova Volswagen Maggiolino 1.6 Tdi

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E’ una delle tre auto di maggiore successo di tutti i tempi, questo Maggiolino dal design che riprende il passato per proiettarsi verso il futuro. Con un occhio di riguardo ai consumi, grazie al motore da 105 CV.

LISTINO: da 20.100 euro chiavi in mano
GARANZIA: 2 anni
VERSIONE IN PROVA: Design 1.6 Tdi 105 CV

DESIGN
Il legame con il modello originale è tuttora evidente: nel confronto con la versione attuale, le due vetture viste dall’alto sono praticamente identiche. Ma l’ultimo Maggiolino è decisamente più grintoso, dinamico ed indirizzato ad un pubblico maschile. Le linee scolpite mostrano i muscoli, distinguendosi in due distinti allestimenti, Design e Sport, affiancati dalla serie speciale Fender Edition. Oltre alla parentela con il modello originale, emerge un evidente richiamo al mondo delle Hot Rod americane, ed un pizzico di ispirazione al design Porsche.

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Uno stile evocato dalla grinta del frontale, dalle decise curve sagomate del posteriore e dalla vetratura laterale con i finestrini anteriori senza cornice. Lateralmente si apprezza anche la striscia bombata e cromata posizionata in basso, un bel retaggio delle origini. Belli i cerchi da 17 pollici del modello in prova, un dettaglio che gioca un ruolo importante nel sottolineare la vocazione ‘maschile’ di questa vettura. Il design gioca anche sul contrasto tra il posizionamento verticale del parabrezza e l’inclinazione del lunotto: due elementi distintivi sia esternamente che internamente.

INTERNI
Anche l’abitacolo riporta al primo Maggiolino. Una striscia verniciata di colore nero attraversa tutta la plancia, raccordandosi con i braccioli sulle portiere e la modanatura del volante. Un dettaglio sempre in sintonia con il colore della carrozzeria e quindi abbinato di conseguenza. Grintoso anche il tettuccio interamente nero, nel nostro caso esaltato ulteriormente dal colore della carrozzeria.

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Un ulteriore elemento ripreso dal passato è il cassetto portaoggetti sulla plancia, posto proprio davanti al passeggero e a filo della plancia. Un particolare che affianca il tradizionale cassetto, integrato nella parte inferiore della stessa plancia. Spicca su tutto la qualità di materiali e assemblaggi, in grado di trasmettere una apprezzata ricercatezza che si riscontra anche nella strumentazione, composta da tre elementi di forma circolare, affiancati da un pratico display digitale.
Le due porte hanno una apertura larga, caratteristica che permette anche ai passeggeri posteriori di salire e scendere in modo piuttosto agevole. Soli 4 posti, ma con adeguata abitabilità anche per gambe e testa di chi sta dietro. Gradevoli le maniglie sul montante centrale, altro elemento retrò ripreso dal passato.

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Spazio anche per i bagagli, da 310 a 905 litri, grazie all’abbattimento dello schienale dei sedili posteriori, di serie divisi a meta’. Per effetto di una apertura decisamente ampia, il portellone permette di caricare in comodita’, mentre la forma regolare della base consente di sfruttare a fondo la capienza disponibile. Apprezzato il dettaglio dei pratici ganci portaborse, applicati alle pareti del bagagliaio.
Sotto al piano di appoggio è presente il classico ruotino, in posizione agevole per eventuali situazioni di emergenza.

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Il motore 1.6 che equipaggia la nostra vettura dispone di 105 CV ed una coppia massima di 240 Nm a 2.000 giri. Silenzioso, come tutti i Diesel ad iniezione diretta common rail di Volkswagen, rappresenta la motorizzazione a gasolio di accesso nella gamma Maggiolino. Si mostra indirizzata ai ridotti consumi, sintetizzati dai 4,5 litri per 100 km dichiarati nel ciclo combinato, un dato in linea con i riscontri della nostra prova. A consumi così interessanti corrisponde una adeguata accelerazione di 11,5 secondi per passare da 0 a 100 km/. Questo motore è abbinato ad un cambio manuale a 5 rapporti, con possibilità di adozione del sofisticato automatico DSG a doppia frizione e sette rapporti.

SU STRADA
La plancia di questo Maggiolino è talmente accattivante, che ci si ritrova ad osservarlo piacevolmente durante la guida. In particolare il parabrezza verticale proiettato verso il cofano rappresenta un elemento distintivo, ben abbinato ai singoli elementi che compongono la posizione di guida.
Tra gli stessi, spicca il volante, piuttosto rigido e in grado di trasmettere un certo peso, allineato con la manovrabilità del cambio che richiede una selezione decisa. Sono effetti voluti dal costruttore, che contribuiscono a richiamare il fascino del progetto originale.
In ambito cittadino, le particolari forme esterne rendono difficile percepire gli effettivi ingombri, quindi in manovra meglio ricorrere al sistema di assistenza al parcheggio dotato di sensori anteriori e posteriori. Il display dell’impianto multimediale riproduce la vista dell’auto dall’alto, visualizzando eventuali ostacoli posti sia davanti che dietro.
Fuori dalla città emerge l’indole piuttosto tranquilla di questa motorizzazione, orientata a favorire i bassi consumi. Stabilità e tenuta di strada sono comunque apprezzabili, così come la modularità dell’efficace impianto frenante.

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Valido anche il lunotto posteriore: sotto la pioggia consente buona visibilita’, malgrado l’assenza della spazzola tergi. Piacevole la sagoma dello specchietto retrovisore, perfettamente in linea con lo stile della vettura.
Maggiolino si trova a suo agio pure in autostrada, dove il motore pare più concentrato ad una prestazione lineare, piuttosto che a sorpassi effervescenti. A tratti viene rilevato un leggero fruscio aerodinamico, comprensibile visto l’orientamento del parabrezza.
Ma probabilmente la bellezza di guidare Maggiolino sta anche in questi dettagli, che fanno parte di un’auto dalla esclusiva personalita’, icona senza tempo di intere generazioni di automobilisti.

PRO
Personalità iconica
Continuità con il progetto originale
Consumi interessanti

CONTRO
Nulla da segnalare

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