UNRAE chiede la detraibilità dei costi auto

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Che il mercato dell’auto abbia bisogno di ossigeno, non è proprio una novità. Anni di incentivi hanno contribuito a rendere ancora più problematico un settore che nel nostro Paese risente di numerosi elementi a sfavore. Nel corso di una affollata conferenza stampa tenutasi ieri a Milano, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri propone la detraibilità dei costi auto per i privati con una dettagliata proposta.

Apre la conferenza stampa Marco Baldi della Fondazione Censis, con una interessante ricerca che rivela come il rapporto degli italiani con l’auto debba essere rilanciato. Ancora una volta non è una novità, ma la ricerca affronta una serie di elementi su cui potremmo fare più di una riflessione: dall’aspetto fiscale all’innalzamento dei costi per la gestione dell’auto che qualcuno ha stimato recentemente in 4.500 euro all’anno (compreso l’incidenza dell’auto stessa). E però importante ricordare come l’invecchiamento del parco circolante abbia un risvolto importante sull’ambiente, in quanto a maggiori consumi di carburante, impatto sull’effetto serra ed emissioni inquinanti.

I commenti di Giuseppe de Rita, presidente di Censis, aiutano nel comprendere la complessità del problema, che evidentemente non ha solo risvolti di tipo economico, ma riguarda anche l’Italia nel suo complesso.

Romano Valente, direttore generale UNRAE, stigmatizza l’involuzione del parco circolante italiano che coinvolge anche l’aspetto sicurezza. Le vetture presenti sulle nostre strade da dieci anni hanno certamente una dotazione meno efficace su questo fronte, ed ancora una volta spetta alla collettività di farsi carico del consistente numero di incidenti legato a questo aspetto.

La chiusura della conferenza stampa spetta a Massimo Nordio, presidente di UNRAE, che formalizza la richiesta di detraibilità per l’acquisto dell’auto. Nella proposta sono inseriti gli elementi di quantificazione, che andrebbero opportunamente considerati alla luce degli innegabili vantaggi per la comunità ancor prima che per le casse dello Stato, piuttosto che per i vantaggi dei costruttori che la stessa UNRAE rappresenta. Tanto più, che le cifre di UNRAE esprimono un introito per lo Stato di 21,8 milioni di euro alla fine dell’operazione.

Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito di UNRAE, così come l’esaustivo rapporto del Censis che ancora una volta fotografa un universo in evoluzione, legato tanto all’auto quanto alla mobilità collettiva.

Bruno Bianchi 

 

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