Prova Volkswagen Passat Variant 2.0 DSG 150 CV

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Già ‘Car of the Year 2015’, Passat interpreta il nuovo corso stilistico e tecnologico di Volkswagen. Un titolo che questo modello dimostra di avere ampiamente meritato, offrendo un piacere di guida al vertice, anche nella versione Variant tanto gradita al pubblico italiano.

Con i suoi 4,767 metri di lunghezza, non passa certamente inosservata questa wagon di successo, giunta alla ottava generazione. L’adozione dell’innovativo pianale MQB ha permesso lo sviluppo di proporzioni in maniera più dinamica rispetto al passato, consentendo carrozzeria più bassa, passo allungato e ruote più grandi.

Il risultato di queste modifiche, regala un impatto estetico in grado di proporre una identità elegante quanto sportiva, con un sensibile incremento nelle dimensioni dell’abitacolo.

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Il profilo laterale rivela immediatamente quanto dimensioni e stile possano confluire in una immagine da ammiraglia, malgrado la configurazione wagon. Le nervature laterali, sporgenti nella zona superiore e scavate in quella inferiore, rompono la monotonia della lunga fascia che separa i gruppi ottici anteriori da quelli posteriori.

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La bellezza delle luci, è percepibile sia di giorno, sia di notte. Grazie alla tecnologia Led, una sottile striscia inferiore propone una inconfondibile firma visiva, a cui si sovrappone il lampeggìo degli indicatori di direzione dalla particolare intermittenza.

Promossi a pieni voti i fari ‘full Led’: appena si fa buio sfoderano la regolazione dinamica della profondità dei proiettori, con un livello di luminosità sorprendente che non fa rimpiangere la luce diurna.

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Lo standard dei cerchi è da 17″, ma indubbiamente il modello ‘Marseille’ da 18″ proposti sull’esemplare in prova lancia un messaggio di potenza che aggiunge valore al carattere di Passat Variant, senza irrigidire eccessivamente l’assetto come tipicamente avviene con questa misura di cerchi.

Parte del merito va anche all’opzionale sistema elettronico di controllo del telaio, che adatta continuamente gli ammortizzatori alle caratteristiche del fondo stradale e alla situazione di guida. Una tecnologia che amplifica il piacere di guida, regalando comfort di livello superiore, in sintonia con il carattere di questa maxi wagon.

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A bordo di Passat, ritroviamo lo stile di famiglia, con una impeccabile esecuzione degli accoppiamenti per materiali e finiture. La striscia centrale in alluminio spazzolato centra l’obbiettivo di arricchire la plancia, spezzando la monotonia delle plastiche.

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La lunga linea centrale include le bocchette di aerazione ‘annegate’ nelle lamette cromate che hanno unicamente funzione estetica, con l’orologio analogico che si rivela un vezzo, vista la tecnologia completamente digitale adottata dalla strumentazione.

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E infatti, la strumentazione sembra analogica, ma si tratta di un display digitale da 12,3″, in grado di fornire i dati e le informazioni riguardanti l’auto direttamente in plancia. Un accessorio opzionale a cui ci si abitua dopo pochi chilometri, e che non ci ha fatto rimpiangere gli originali strumenti analogici.

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In modalità Navigazione, ecco apparire la cartografia del navigatore, oppure a scelta le informazioni relative ad una chiamata sul cellulare, così come indicazioni sulla musica in ascolto nell’apposita modalità.

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Ed a proposito di musica, l’impianto audio da 8 altoparlanti regala sonorità da sala di ascolto con bassi profondi ed un campo sonoro che ci ricorda un gratificante effetto surround, sconosciuto sino ad ora su di una wagon. A listino figura anche un impianto ancora più sofisticato, con amplificatore digitale a 16 canali, dodici altoparlanti e 700 Watt di potenza: non possiamo che immaginare il sublime livello di questa soluzione chiamata ‘Dynaudio Confidence’.

Tante doti quindi (parecchie opzionali), che non riescono ad oscurare la generosa ospitalità di Passat Variant, con tanto spazio per tutti i passeggeri, e l’unico intralcio del tunnel centrale per le gambe del quinto passeggero, sacrificio dettato dalla trasmissione che equipaggia i modelli a trazione integrale.

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L’apertura del portellone posteriore, non lascia dubbi sulla consistenza dello spazio a disposizione per i bagagli: ben 650 litri con i sedili posteriori in posizione, grazie ad un piano perfettamente sagomato e con due nicchie laterali che offrono ulteriore conforto.

Sotto al piano di appoggio, oltre alla ruota di scorta troviamo delle specifiche scanalature che possono ospitare la copertura superiore a scomparsa. Abbattendo gli schienali posteriori raggiungiamo infatti la consistente capacità di 1780 litri, con una profondità di 2,018 metri (1,172 metri con gli schienali in posizione) che possono fare la differenza nel trasporto occasionale di mobili o attrezzi sportivi.

Una completa dotazione di ganci e specifici accessori, permette una opportuna personalizzazione di questo spazio, con la valenza di un facile abbattimento degli schienali posteriori, grazie a due leve posizionate a ridosso del portellone.

Il limite più evidente, sembra essere rappresentato dall’altezza di 890 cm fino al tetto, un sacrificio dettato dal filante design esterno che non pregiudica le operazioni di trasporto.

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La sigla del motore è affiancata dal badge che identifica il mix di tecnologie ‘BlueMotion’, con cui Volkswagen sottolinea l’efficienza delle proprie motorizzazioni di ultima generazione. Nel nostro caso, il 2.0 TDI Common Rail propone 150 Cv (110 kW) e 340 Nm di coppia a soli 1750 giri.

Una potenza che permette di raggiungere i classici 0-100 km/h in 8,9 secondi, mentre i riscontri sui consumi sono piuttosto variegati, con una forbice che va dai 18 km/litro di percorrenza nel ciclo combinato ai 24 che abbiamo raggiunto in extraurbano con la modalità Eco.

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A dare man forte al cambio automatico a doppia frizione DSG nella versione a 6 rapporti, il sistema Start&Stop e l’opzionale selezione del profilo di guida (Driving Mode). Un semplice pulsante, posizionato pericolosamente a ridosso del pulsante di accensione/spegnimento della vettura, ci permette di scegliere tra 4 differenti situazioni di guida: ‘Normal’ per la quotidianità, ‘Sport’ conferisce un assetto sportivo (che non ci ha entusiasmato con il DSG), ‘Comfort’ punta invece sul comfort autostradale e su strade sconnesse mentre ‘Eco’ risulta fortemente orientato alla riduzione dei consumi.

Una ulteriore posizione ‘Individual’ lascia al conducente la personalizzazione dei diversi sistemi, in base alle singole preferenze. Il profilo di guida può essere cambiato anche durante la marcia, ma il motore segue il nuovo profilo sodo dopo avere tolto brevemente il piede dall’acceleratore.

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Il cambio DSG può anche essere utilizzato in modalità Tiptronic, permettendo la selezione manuale dei rapporti da leva cambio, oppure più comodamente dalle palette quasi occultate dietro al volante.

A tessere le fila del comportamento dinamico di Passat Variant, il già citato sistema elettronico di controllo del telaio, che adatta continuamente gli ammortizzatori alle caratteristiche del fondo stradale e alla situazione di guida.

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Un sistema che si è rivelato importante nel contribuire alle nostre eccellenti impressioni di guida su Passat Variant. La motorizzazione da 150 CV risulta particolarmente equilibrata, e coerente con massa e dimensioni di questa maxi wagon: è probabile che i 120 CV del 1.6 Diesel mostrino rapidamente i loro limiti prestazionali, anche in presenza di una guida mirata all’economia d’esercizio.

Il piacere di guida, sulla versione da noi provata, è pressoché immediato ed i grandi viaggiatori possono contare su stanchezza ai minimi termini, anche dopo lunghe percorrenze senza sosta.

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Ma non è solo l’autostrada il terreno ideale per Passat Variant, che si trova a proprio agio nei tratti extraurbani con una agilità insospettata. Viste le dimensioni, in ambito cittadino vengono apprezzati i sensori del sistema ‘Park Pilot’, indispensabile nelle manovre di parcheggio e di facile utilizzo grazie alle indicazioni visive sul display centrale.

In considerazione delle numerose opzioni presenti a listino, suggeriamo di valutare seriamente l’aggiunta di alcuni sistemi fondamentali, come la regolazione adattiva dell’assetto (oltre al differenziale autobloccante XDS se il vostro interesse è per la versione a trazione integrale Alltrack), a cui potrete aggiungere anche gli interessanti pacchetti tecnici di sicurezza, tra cui spicca il controllo automatico della distanza di sicurezza, già di serie per 5 allestimenti su 7.

Certamente gli accessori opzionali fanno lievitare il conto finale, ma uniti alle numerose qualità di Passat Variant sapranno garantire un piacere di guida senza compromessi.

LISTINO: da 29.700 euro chiavi in mano
VERSIONE IN PROVA: 2.0 TDI Highline BlueMotion Technology DSG 150 CV – 38.650 euro
GARANZIA: 2 anni o 100.000 km
NOTA: caratteristiche e dotazione si riferiscono al modello in prova, alcuni accessori citati potrebbero quindi non far parte della dotazione standard

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