Prova Skoda Kodiaq

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Dopo l’esperienza maturata con la Yeti, che presto arriverà in una veste completamente rivoluzionata nelle forme, con Kodiaq Skoda ha scelto un’auto con gli ingombri da grande segmento C, a un passo dalla categoria superiore, per lanciarsi nel mondo sempre più affollato delle sport utility.

Con una lunghezza di 4 metri e 70 centimetri ha il fisico che serve a una 5+2 che non vuole essere la risposta alle esigenze delle famiglie numerose, ma una proposta in grado di adeguarsi a tutte le situazioni.

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Grande, ma non al punto da risultare troppo ingombrante nell’uso quotidiano, come tutte le Skoda si fa apprezzare per una serie di soluzioni semplici e allo stesso tempo efficaci, studiate espressamente per gli utilizzatori di una Suv.

Il raschietto per il ghiaccio posizionato all’interno dello sportello del serbatoio, la luce di cortesia nel bagagliaio estraibile e dotata di calamita, per aderire alla carrozzeria laciando libere le mani in caso di interventi di emergenza, o l’ombrello, fanno parte delle dotazioni soluzioni pratiche e sicuramente uniche con cui si presenta Kodiaq.

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Come le protezioni a scomparsa per i bordi delle porte, dotate di un dispositivo meccanico che le mette in posizione solo quando è necessario, vale a dire quando si entra o si esce dall’auto. O ancora come i poggiatesta della seconda fila, che possono essere come quelli dei treni o degli aerei di linea, dotati di “ali” laterali per evitare che la testa dei passeggeri che si appisolano durante un viaggio possa cadere di lato.

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Le dimensioni sono abbondanti, quasi a misura di mercato americano, ma la scelta dei motori è decisamente in linea con le esigenze degli automobilisti europei, poiché si parte da 1.400 TSI a benzina da 125 CV, per proseguire con i TDI di due litri nelle configurazioni da 150 o 190 CV.

La Kodiaq si può ordinare a due o quattro ruote motrici, ma le possibilità di scelta non sono estese a tutta la gamma: nel senso che entrambe le Diesel possono essere 4×4, mentre la trazione anteriore è offerta solo per i motori da 125 (esclusivamente 4×2) e 150 cavalli. Quest’ultimo è peraltro abbinato di serie alla trasmissione automatica DSG a doppia frizione con sette rapporti.

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L’arrivo di una sport utility importante non ha modificato la politica di prezzi di Skoda, che all’interno del Gruppo VW svolge il ruolo di marchio che punta dritto al cuore, con un favorevole rapporto tra qualità e prezzo. Ancora una volta i prezzi sono interessanti, e si parte dai 23.950 euro della versione 1.4 TSI in allestimento Active, per arrivare ai 39.450 della TDI 190 con cambio DSG e trazione intgrale, proposta solo nel più ricco allestimento Style.

Tuttavia già da ora si può prevedere che solo il tre per cento delle immatricolazioni si indirizzerà verso i motori a benzina, mentre la Kodiaq preferita dagli italiani sarà la TDI 150 con cambio DSG e due ruote motrici.

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Sviluppata sulla base del pianale MQB, condiviso tra l’altro con Tiguan e Golf, è progettata con l’obiettivo di offrire funzionalità e abitabilità. Lo dimostra la ripartizione degli spazi, che concede molto ai passeggeri della seconda fila, ma anche alla capacità di carico. Con la terza fila alzata, che offre due posti d’emergenza sufficientemente comodi per affrontare un viaggio e non solo un breve tragitto, restano 270 litri per i bagagli, un volume di poco inferiore a quello di una Polo, per rimanere in famiglia.

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Se le file sono solo due, il bagagliaio può variare da 560 a 765 litri in funzione di come si dispone il divano centrale, con sedili separati, che può scorrere di 18 centimetri in senso longitudinale e permette di inclinare gli schienali.

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Gli interni sono curati, come del resto il sistema di infotainment, di buon livello già sulle versioni di accesso alla gamma, con uno schermo da 6,5 pollici, che arriva a 8 sugli allestimenti più ricchi, che prevedono tra l’altro il sistema di riconoscimento vocale che permette a chi guida di interagire con molte funzioni di bordo.

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Il marchio Skoda è ufficialmente ceco, ma al volante si percepisce tutta la qualità tipica delle auto tedesche, con un buon livello di comfort. Non è un’auto che invita a carcare prestazioni estreme, tuttavia è stabile, con sospensioni che lavorano bene senza generare mai coricamenti troppo accentuati anche a pieno carico e su percorsi tortuosi. Il tutto con un’elasticità che invita a viaggiare e che resta sfruttabile anche selezionando la modalità Eco per ottenere i migliori risultati in termini di consumi.

Valerio Boni

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