Guida al recupero punti patente

Commettendo un’infrazione al codice della strada, l’attuale sistema prevede la possibilità di decurtazione punti dalla propria patente. Ecco le modalità per recuperare i punti sottratti.

Ricordiamo che il proprietario del veicolo deve fornire agli organi di Polizia, entro 60 giorni dalla notifica, i dati personali e della patente del conducente responsabile della violazione, in caso di mancata contestazione immediata dell’infrazione. Se il proprietario omette di fornire i dati identificativi scatterà una sanzione ulteriore, che va da un minimo di 250 euro fino a 1.000 euro circa. Non gli verranno però decurtati i punti sulla patente.

Il sistema del punteggio patente è stato ideato per rendere propedeutico, e più continuo nel tempo l’insegnamento del Codice della Strada. Chi infatti si vede sottrarre i punti dalla propria patente è costretto a ‘rieducarsi’.

Il metodo di recupero punti più semplice è quello del ‘bonus buona condotta‘ e vale per chi comunque non ha il punteggio azzerato. Trascorsi infatti 2 anni dalla data dell’ultima infrazione, se non è stato commesso alcun altro atto comportante la decurtazione dei punti, vengono riassegnati i punti tolti ritornando al livello di 20 punti. Se invece è stata commessa un’infrazione da almeno 5 punti e nei successivi 12 mesi altre due violazioni, da almeno 5 punti ciascuna, è prevista la revisione della patente di guida.

Il secondo metodo prevede la frequentazione di un apposito corso, istituito da scuole guida o centri autorizzati dal Ministero dei Trasporti. I corsi consentono di recuperare:

  • 6 punti a chi ha la patente AM, A1, A2, A, B1, B, BE
  • 9 punti a chi possiede la patente C1, C1E, C, CE, D1, D1E, D, DE, il certificato di abilitazione professionale di tipo KA e KB, la carta di qualificazione del conducente (CQC).

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