Prova Suzuki Swift

La freschezza delle linee di quest’ultima generazione di Swift non ha intaccato il concetto originale, da sempre indirizzato ad un pubblico giovanile ed attento all’immagine. Suzuki arricchisce l’offerta proponendo in gamma la trazione ibrida, ideale completamento di un prodotto che vuole unire contenuti di sostanza ad un design dalla personalità distintiva.

Le possibilità di ottenere soluzioni alternative alle tradizionali motorizzazioni sono ormai numerose, e ogni costruttore dimostra di sposare e sviluppare le tecnologie che ritiene più funzionali. Suzuki ha da qualche tempo sposato il concetto di un ibrido semplice, e soprattutto più leggero rispetto alle versioni con la spina (plug-in) proposte da qualche casa concorrente su modelli di maggiori dimensioni rispetto a Swift. Proposto anche sulla Suv compatta Ignis, e sulla compatta Baleno, il dispositivo ‘Smart Hybrid Vehicle by Suzuki’ è quindi entrato ora a far parte dei possibili equipaggiamenti delle Swift di quinta generazione.

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La nuova Swift rielabora senza grandi rivoluzioni lo stile e gli ingombri di un modello di successo, che riesce a offrire buone doti di funzionalità pur con una lunghezza contenuta in 3 metri e 84. A prima vista sembra introdurre forme più “muscolose”, accentuate dalla parte frontale abbassata, ma in realtà i cambiamenti sono ben più radicali poiché la carrozzeria è abbinata a un telaio del tutto nuovo, derivato da quello della Baleno.

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La piattaforma Heartect introduce una serie di aggiornamenti che permettono di ridurre sensibilmente il peso, incrementando il livello di sicurezza. L’uso di acciaio leggero ad alta resistenza e l’eliminazione di dettagli non necessari ha infatti permesso di ridurre in media di 120 kg il peso rispetto alla serie precedente.

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Tra gli elementi stilistici di rilievo, che sottolineano l’attenzione con cui il Centro Stile Suzuki ha congegnato una vettura particolarmente ‘sfiziosa’, si apprezzano le maniglie posteriori integrate nel finestrino. Un dettaglio che regala a Swift la silhouette di una piccola, elegante, coupé.

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Gli interni della Swift sono stati ristilizzati, e si nota una maggiore cura negli assemblaggi, grazie anche alla presenza di materiali che contribuiscono a incrementare il livello di qualità percepita da chi siede a bordo. Gli spazi a disposizione di chi guida e dei passeggeri non variano di molto, così la compatta mantiene una discreta abitabilità, soprattutto se non si sfruttano integralmente i tre posti del divano posteriore.

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Cambiano invece le quote del bagagliaio, allungato di 8 centimetri e ottimizzato nelle forme, così da ottenere un incremento di 54 litri della capacità di carico, che raggiunge ora i 265 litri.

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Particolare attenzione è stata riservata alla strumentazione, con l’obiettivo di renderla più facilmente leggibile, oltre che più ricca. Alle spalle del volante, dall’aspetto sportivo conferito dal taglio nella parte bassa, c’è un cruscotto “a binocolo”, con due quadranti separati (sulle versioni Top e S della gamma) da un display LCD da 4,2 pollici: può fornire sette diverse schermate con informazioni di vario genere, che vanno dalla ripartizione della forza G allo schema di utilizzo dei due motori e dello stato di carica della batteria.

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La tecnologia SHVS può essere accoppiata a due diversi motori alimentati a benzina, entrambi piccoli, ma con temperamenti differenti. C’è infatti il tre cilindri 1.0 Boosterjet, un tre cilindri turbo decisamente vivace, con una potenza di 112 CV, e c’è il 1.200 aspirato da 90 CV meno scattante ma caratterizzato da consumi contenuti già nell’allestimento standard, che in città raggiungono livelli ancora più significativi con il supporto del piccolo motore elettrico.

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La tecnologia scelta da Suzuki è ridotta all’osso in termini di pesi e ingombri, con una sola batteria aggiunta sotto il sedile del passeggero e un motore elettrico con una potenza che non supera 1,9 kW, vale a dire 2,6 CV, con una coppia di 50 Nm. Con queste caratteristiche non è possibile ottenere una trazione soltanto elettrica nemmeno per un breve tratto, ma quello che si può ottenere è un aiuto di qualche secondo nelle situazioni più critiche per i consumi di un’auto. Interviene infatti in fase di partenza, quando si affronta una salita o quando si preme l’acceleratore per effettuare un sorpasso, senza mai avere velleità di incrementare le prestazioni.

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Si tratta comunque di una tecnologia intelligente, che permette di beneficiare di tutti gli eventuali benefici fiscali che variano da regione a regione, oltre a rendere possibile un’ottimizzazione dei componenti meccanici, se si considera che lo stesso motore svolge anche le funzioni di alternatore e di motorino di avviamento.

Con il vantaggio di avere un’auto il cui comportamento dinamico rimane praticamente lo stesso di una Swift convenzionale, senza aggiunte di massa che modificano la distribuzione dei pesi e il comportamento in curva e in frenata. E con la certezza di poter ottenere consumi decisamente interessanti, visto che senza particolari tecniche di risparmio si percorrono in media almeno 18 km con un litro di benzina.

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Un apprezzabile risvolto, per una vettura che si mostra confortevole e proiettata verso un piacere di guida concreto, con il basso baricentro pronto a conferire una stabilità enfatizzata dal buon comportamento dinamico.

Il tutto accompagnato dalle tecnologie di ultima generazione, che hanno nella trazione ibrida uno degli elementi più significativi, in grado di far emergere l’offerta di un prodotto sofisticato come Swift.

LISTINO: da 13.990 euro chiavi in mano
VERSIONE IN PROVA: 1.2 Hybrid 2WD B-Top – 17.690 euro
GARANZIA: 3 anni o 100.000 km – 5 anni sui componenti ibridi
NOTA: caratteristiche e dotazione si riferiscono al modello in prova, alcuni accessori citati potrebbero quindi non far parte della dotazione standard

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