Suv: guida all’acquisto

Un italiano su quattro sembra proprio preferire la tipologia suv, nell’acquisto del proprio veicolo. Una scelta certamente motivata dalla moda del momento, che ha obbligato i costruttori di auto ad accelerare nel proporre nuovi modelli, come abbiamo potuto rilevare in maniera evidente all’ultimo Salone dell’Auto di Francoforte.

Moda a parte, ci sono ragioni oggettive per la scelta in questa direzione, ad iniziare dalla posizione di guida rialzata che piace in particolare al pubblico femminile, e che garantisce maggiore confidenza al volante. In questo modo, migliora anche la visibilità su strada ed in manovra, seppure ai fini della sicurezza sia suggerita la telecamera posteriore, o quanto meno l’utilizzo di sensori che compensino la ridotta visibilità dal lunotto.

Un altro aspetto pratico, di immediato riscontro, è il miglior comportamento degli ammortizzatori in presenza di asfalto disomogeneo, di fatto un comune denominatore per buona parte del territorio italiano.

Per finire, la maggiore altezza da terra del veicolo si presta ad una migliore gestione delle situazioni di emergenza, come potrebbe essere una forte pioggia o l’attraversamento delle classiche pozze d’acqua che si formano in presenza delle sempre meno rare ‘bombe d’acqua’.

2 OPPURE 4 RUOTE MOTRICI

In passato, gli originali fuoristrada erano rigorosamente dotati di trazione integrale (e magari di marce ridotte), ma moda suv e necessità di limitare il listino, hanno spinto al lancio di versioni con due sole ruote motrici (2WD) in alternativa alle 4 (4WD oppure AWD).

Le due sole ruote motrici, per limitare il rollio, hanno di fatto imposto anche uno schema delle sospensioni che irrigidisce il retrotreno del veicolo, con il risultato che parecchi modelli hanno una risposta talmente secca degli ammortizzatori da richiamare il confort di una sportiva, piuttosto che quello di un suv.

Per garantire motricità, sono interessanti soluzioni come il ‘Grip Control’ del Gruppo PSA: trazione solo anteriore, ma pneumatici 4 stagioni con omologazione invernale (M+S) ed un sistema che limita il pattinamento su fondi stradali con scarsa aderenza. In ogni caso, anche la sola adozione di pneumatici 4 stagioni rappresenta un vantaggio in questo senso, e dal lato pratico visto l’utilizzo di un solo treno gomme anche per il periodo invernale.

BENZINA, DIESEL, IBRIDO

Le statistiche di vendita appena diffuse, evidenziano come il Diesel stia perdendo terreno anche tra i suv. L’avanzata dei benzina 1.2  di ultima generazione, con potenze oltre i 100 CV, dimostra come sia possibile governare un suv di medie dimensioni senza dover disporre di una coppia che superi i 300 Nm.

Attenzione però alla disponibilità di una modalità ‘Sport’ o ‘Dynamic’, fondamentale per garantire che nel salire i tornanti il nostro suv non abbia il fiato corto. Un accorgimento ancora più significativo per le motorizzazioni ibride, su cui per contro viene valorizzata la discesa dagli stessi tornanti con cui possiamo ricaricare (anche completamente) batteria di trazione.

Alcuni modelli, come l’ibrida plug.in Mitsubishi Oultander PHEV, permettono inoltre di regolare la forza della frenata in discesa per una ottimale forza frenante.

CINQUE POSTI POSSONO DIVENTARE SETTE

La conversione riguarda anche chi necessita di tanto spazio, da utilizzare per due passeggeri ulteriori, oppure per il trasporto di attrezzi sportivi particolarmente voluminosi. Diversi modelli propongono oggi un migliore sfruttamento dello spazio in lunghezza, grazie all’abbattimento dello schienale passeggero anteriore.

Attenzione però ai due posti della terza fila, spesso inadeguati per la statura di un adulto.

ANCHE A CIELO APERTO

La Range Rover Evoque si presenta con l’interessante variante cabrio, ma se il lato sicurezza è compensato dai due roll-bar pronti a proteggere in caso di ribaltamento, la presenza della capote riduce lo spazio a disposizione nel bagagliaio, uno dei punti di forza della categoria suv.

GARANZIA UFFICIALE IN PRIMO PIANO

Quando avrete individuato il vostro suv preferito, vale la pena soffermarsi sulla garanzia offerta di serie dal costruttore, tipicamente di 2 anni per i marchi europei e 3 per i giapponesi. Ma si può fare ancora meglio, ed ecco Mitsubishi che propone 5/100.000 km, Hyundai nuovamente 5 anni con chilometraggio illimitato, mentre Kia allunga la protezione a 7 anni e 150.000 km.

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