Viaggio nella storia di Volvo

volvo pv445

La valorizzazione del proprio patrimonio culturale, rientra tra i fondamentali di un individuo così come di un’azienda. Volvo è ben consapevole di quanto valore si possa aggiungere al marchio partendo dalle radici, come dimostra la sua presenza ad Auto Moto d’Epoca, il salone di Padova dedicato alle classiche.

La promozione delle vetture d’epoca. per Volvo inizia dal Museo di Goteborg, ma al di fuori della Svezia oltre 200 club hanno il compito di raccogliere gli appassionati del marchio svedese, con un crescente interesse come l’interesse che si è intensificato negli ultimi 2 anni, seguendo il successo commerciale degli ultimi modelli del costruttore.

A Padova, approfondiamo l’argomento con Roberto Lonardi, ufficio stampa di Volvo Italia, e lo svedese Per-Åke Fröberg, responsabile Heritage di Volvo nella sede di Goteborg.

Roberto Lonardi e Per-Åke Fröberg

Entrambi hanno un preciso compito, dimostrare come la storia del marchio abbia una solida tradizione, fondata sullo stile tanto quanto sulla sicurezza con cui da sempre l’azienda propone la propria immagine al pubblico. Infatti “dalla storia di Volvo derivano temi importanti, come sicurezza, funzionalità e focalizzazione su conducente e passeggeri” – sottolinea Per-Åke Fröberg.

“Anche il design degli interni è molto importante, con l’utilizzo di materiali autentici, come il vero legno che da sempre rappresenta una costante negli abitacoli di Volvo”.

Sullo stand Volvo di Padova, è presente una mirata selezione di modelli, ad iniziare dalla PV445 ripresa nella nostra foto di apertura, e definita anche Duett per trasmettere l’idea di riunire “due automobili in una”. Fu la prima automobile concepita per soddisfare al contempo le esigenze del tempo libero e quelle lavorative. Un furgoncino, che diventa la prima wagon Volvo lanciata nel 1953, diventando una delle automobili più amate di sempre, tanto da essere ripresa anche per un francobollo svedese, nel 1997.

P1800

Un altro modello presente a Padova, è la P1800, progettata in Svezia, disegnata in Italia dal disegnatore svedese Pelle Petterson, presentata al Salone di Bruxelles, costruita in Gran Bretagna, consacrata al successo negli Stati Uniti e resa celebre dalla serie televisiva ‘Il Santo’, con Roger Moore nei panni di Simon Templar. Fra le soluzioni tecniche più innovative introdotte su questa vettura, si ricordano i freni a disco sulle quattro ruote e l’iniezione elettronica.

Dalla P1800 fu derivata la variante la ES, conosciuta come shooting brake: una wagon sportiva sufficientemente spaziosa, da consentire di caricare attrezzatura da caccia o mazze da golf nel bagagliaio. Ne vennero costruiti solo poco più di 8.000 esemplari, eppure la 1800 ES è diventata uno dei modelli classici più influenti di Volvo, anticipando il successo di una tipologia di modelli dalla forte identità.

PV544 Rally Safari Replica

Un ruolo importante nei 90 anni di Volvo, è ricoperto anche dalle vetture che hanno partecipato a competizioni oppure votate alle alte prestazioni. Ecco allora in evidenza a Padova una replica della gloriosa PV544: nel ’65 vinse con i fratelli indiani Joginder e Jaswant Singh il Rally Safari, la massacrante prova del Mondiale Rally che si svolgeva sulle impossibili piste del Kenya.

Interessante ricordare, come questo modello sia stato anche la prima auto di serie a montare le cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio (inventate dall’ingegnere di Volvo Nils Bohlin nel 1959).

La prima Volvo è datata 1927, ma occorre attendere il 1973 per vedere una Volvo in Italia, e da allora le attività si sono moltiplicate, grazie anche alla presenza del Registro Italiano Volvo d’Epoca. “Una presenza talmente importante, da essere gestita direttamente da Volvo Italia – ricorda Roberto Lonardi – con una struttura dedicata che vede l’apice nell’annuale raduno, dove si possono confrontare i 350 soci aderenti al Registro”.

Scuderia Volvo, è invece una ulteriore emanazione del Registro, con 4 vetture di proprietà di Volvo Italia che partecipano al ‘Campionato Grandi Eventi’, e le relative competizioni utilizzate per diffondere la cultura dell’auto alla base della filosofia Volvo.

Una filosofia che ora focalizza nuovamente il lato più sportivo di Volvo, grazie alla promozione di Polestar, oggi diventato portabandiera del volto più prestazionale del marchio svedese, anch’esso orientato verso un futuro declinato in elettrico.

Una precisa direzione che sintetizza l’approccio di Volvo, tra le prime aziende a proiettarsi verso un futuro fatto di motori elettrici, con uno sguardo sempre rivolto alla storia con al centro la sicurezza.

Bruno Bianchi

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