Visita al Museo Alfa Romeo di Arese

La facilità con cui si raggiunge il Museo Alfa Romeo rende questa visita d’obbligo, per ogni appassionato che voglia conoscere la storia di uno dei marchi che hanno letteralmente fatto la storia dell’auto.

A pochissimi minuti dal casello della Milano-Laghi, ed in prossimità del grande centro commerciale di Arese, costruito nella zona dove in tempi non tanto lontani aveva sede la produzione delle Alfa Romeo, il Museo è inserito in una grande area di proprietà del gruppo FCA.

Un ampio spazio ben curato, che fa da cornice a questo museo realizzato tanto con finalità storiche, quanto per ragioni di immagine per le vetture dello storico ‘Biscione’ che guarda caso identifica la città di Milano.

Le origini di Alfa Romeo appartengono anche al Portello, altra zona divenuta centro commerciale, nella zona nord di Milano. Quest’ultima ricopre anche un ruolo sociale importante, poiché durante la seconda Guerra Mondiale i sotterranei della fabbrica erano usati come rifugio durante i bombardamenti aerei.

Entrati nel Museo di Arese, una scala mobile ha il compito di portare al piano più alto dell’esposizione, da cui inizia il percorso che si sviluppa su distinti livelli seguendo una precisa trama: gli inizi dal 1910, la bellezza espressa come stile italiano, e la velocità che in ambito sportivo ha visto il Marchio esprimersi con successo.

Rosso è il colore dominante su molti dei modelli esposti, il colore dedicato alla parte più sportiva che Alfa Romeo ha sapientemente cavalcato nel corso degli anni, sino ai giorni nostri dove il marchio rilancio con il suo annunciato rientro in Formula 1 con il team svizzero Sauber.

La struttura del Museo mostra attenzione anche dal punto di vista architettonico, e la  sua semplicità ne facilità la visita, lasciando il tempo necessario per ammirare i singoli modelli in esposizione.

Modelli iconici, come la 6C 2300 B Mille Miglia del 1938, definita anche Superleggera e parecchio aerodinamica per il periodo storico di riferimento.

Un fascino che condivide con la 8C 2900 B Lungo dello stesso anno, tuttora uno dei capolavori senza tempo di Touring.

La scelta dei modelli sembra quasi indirizzata a sostenere l’odierna immagine di sportività, quindi nell’esposizione figura qualche grande assente, evidentemente non giudicata all’altezza da parte degli organizzatori.

La C52 Disco Volante del 1952 è uno dei pezzi forti di Arese, e regala emozioni da qualunque parte la si ammiri. Uno stile tuttora celebrato in tutto il mondo, per un modello che strizzava l’occhio al mercato d’oltreoceano, affascinato dal mondo del volo e dello spazio.

Nel 1954, arriva invece la 2000 Sportiva, disegnata dalla abile mano di Franco Scaglione, che sceglie una linea decisamente filante.

Le forme sembrano scolpite dal vento, anche se non mancano i vezzi in stile barocco, creati dagli artigiani di Bertone. Sono solo due gli esemplari creati, per questo gioiello che avrebbe potuto ben figurare come l’auto di James Bond.

Dall’eleganza sportiva, al telaio avveniristico della Carabo del 1968. Marcello Gandini disegna una lama affilata, con le portiere che si aprono come le ali di un insetto.

I vetri color oro celano completamente l’abitacolo, mentre il motore in posizione centrale é quasi simmetrico ai prepotenti scarichi che sporgono dalla vettura.

Una grinta che viene re-interpretata dalla 33/2 Coupé Speciale del 1969, dove la mano di Pininfarina si mostra con il suo inconfondibile tocco.

Il telaio è essenziale, con peso, ingombri e vincoli ridotti al minimo.

Il tempo sembra quasi fermarsi, mentre ci si sofferma ad esplorare i dettagli di una creazione che ha il sapore di una installazione artistica, esaltata dal colore della carrozzeria.

Al suo fianco, splende un’altra stella, definita Nuvola e datata 1966. E’ solo un concept, e non avrà futuro, a discapito del rivoluzionario telaio progettato per l’occasione.

Ma come buona parte dei concept, è all’origine delle successive generazioni di vetture con uno stile che verrà ripreso anche da qualche coupé tedesco.

Nelle successive sale, l’esposizione diventa meno accentrata sul singolo modello, piuttosto proiettata a raccontare l’evoluzione di uno stile ben illustrato anche dallo specchio sul retro delle vetture.

Allo specchio spetta il compito di mettere in risalto l’estetica posteriore delle auto, oltre ad aumentare la percezione di spazio del museo.

Un intera sala, ha il compito di rappresentare l’intensa attività agonistica di Alfa Romeo negli anni in cui le strade sterrate erano utilizzate come circuito per gli eventi sportivi.

Nell’osservare gli abitacoli, non possiamo che considerare i piloti come degli eroi, visto che le gare si svolgevano in presenza di qualunque condizione atmosferica.

Una ulteriore sala, copre invece un periodo più recente, legato alle attività agonistiche del marchio. A sinistra la Brabham-Alfa Romeo del 1977, ed a destra la Tipo 179 F guidata da De Cesaris nel 1981.

Con la 155 V6 TI ‘ITC’ del 1996, Alessandro Nannini correva invece nel campionato tedesco DTM, ispirando parecchi clienti tedeschi all’acquisto della vettura di serie.

Nuovamente sportive, rigorosamente con la livrea rossa che rappresenta un vero ‘filo rosso’ all’interno del Museo.

Fino ad essere reinterpretato sulla 8C Competizione del 2007, che su strada regala emozioni a profusione, con l’esaltazione dell’impagabile sound proveniente dal potente motore.

Prima dell’uscita dal Museo, vi attende una esclusiva attrazione: la Sala 4D, in cui potrete vivere la coinvolgente esperienza della guida virtuale delle Alfa Romeo d’epoca, durante una gara sportiva.

Una volta muniti di occhiali 3D ed allacciate le cinture di sicurezza, vi attende una sessione in cui il sedile sobbalzerà, gli ugelli spruzzeranno prima aria, poi acqua. Il tutto per rendere il pubblico partecipe delle emozioni provate dai grandi piloti Alfa Romeo.

In uscita dal Museo, un piccolo angolo dedicato al merchandising, propone anche numerosi testi che vi permetteranno di approfondire la storia di Alfa Romeo ed i suoi modelli.

Immancabile anche un elegante bar che condivide l’ampia sala con un frequentato ristorante. La pausa ideale, prima di visitare la concessionaria presente al primo piano, magari per l’acquisto di una nuova Alfa Romeo, rigorosamente di colore rosso.

Bruno Bianchi

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