Prova Volkswagen Golf TGI Metano

Classica, ma anche contemporanea, e grazie alla doppia alimentazione benzina e metano Volkswagen Golf mostra rispetto per l’ambiente con un bel risparmio sui consumi. Alla guida, il divertimento è invece amplificato dal tecnologico cambio DSG.

Che Golf sia un classico, lo dice il passare del tempo che non sembra scalfire l’impronta della versione originale traghettata oggi alla settima generazione. Lo stile esterno è frutto di una evoluzione che in alcuni momenti ha prodotto cambiamenti poco visibili al primo sguardo, ma da sempre il centro stile Volkswagen si è prodigato per garantire continuità. Il rischio di perdere milioni di affezionati clienti in tutto il mondo è troppo grande, per prendersi la responsabilità di uno stravolgimento totale.

L’equilibrio stilistico di Golf, in questa ultima generazione, mostra un ritorno alla moridezza di forme che in precedenza erano state rese particolarmente spigolose: è l’ultimo stile di famiglia, che abbraccia tutte le creazioni Volkswagen.

Nel confortevole abitacolo ritroviamo nuovamente la Golf di sempre, ed modello in prova mostra un ricco allestimento, su cui campeggia il display centrale che include tutte le funzioni infomediali, la navigazione e le nitide immagini dalla retrocamera.

Tra i due sedili troneggia il cambio DSG, con il freno di stazionamento elettrico che richiede l’inserimento manuale in sosta. La strumentazione mostra ottima leggibilità, e propone due distinti indicatori per il livello di carburante: sul lato sinistro metano e su quello destro benzina.

Con una capienza di 380 litri, possiamo tranquillamente affermare che lo spazio non manchi anche nel bagagliaio, affiancato da due pratiche nicchie, di cui una occupata dal kit di emergenza. Un obbligo, visto che sotto al piano di carico è alloggiato il serbatoio di metano.

Al ribaltamento degli schienali posteriori, divisi nel rapporto 2/3, si ottengono 1.270 litri complessivi che certamente rappresentano un ottimo traguardo vista la classe della vettura. Una serie di anelli e ganci aggiungono versatilità e praticità nella gestione del carico trasportato, mentre si fa apprezzare anche il piano di carico allineato alla base di appoggio.

Ecco la struttura della doppia alimentazione, con cui è proposta questa versione TGI, mossa da un motore 1.4 in grado di erogare 110 CV (81 kW), e 200 Nm di coppia a soli 1.500 giri.

Sul fronte prestazionale, i classici 0-100 km/h vengono raggiunti in 10,9 secondi,  mentre il dato sui consumi merita un approfondimento, visto che si tratta di doppia alimentazione. Nella modalità metano vengono percorsi 100 km con 3,4 kg di metano, ovvero 3,5 euro al costo odierno. A benzina, servono invece 5,1 litro nel ciclo combinato, ovvero 8,4 euro per percorrere 100 km.

Se volessimo estendere il nostro confronto con una analoga versione Diesel di Golf (1.6 TDI da 105 CV), servirebbero 3,9 litri per 100 km, quindi poco meno di 6 euro. Certo, in fase di manutenzione occorre ricordare che il metano richiede una revisione ogni 4 anni.

In evidenza anche il dato sulle emissioni di CO2, pari a 92 g/km per metano, contro i 119 g/km della alimentazione benzina.

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In abbinamento al motore 1.4 turbo, la trasmissione gestita dal tecnologico cambio a doppia frizione e 7 rapporti DSG rappresenta uno dei punti di forza di questa versione, con la possibilità di una gestione manuale (tiptronic) tramite i bilancieri al volante. La modalità automatica Sport, ritarda invece il passaggio alla marcia superiore, anticipando il passaggio a quella inferiore, risultando efficace solo nella guida più dinamica. Apprezzabile nell’uso la manovra di ‘kick down’, che scala repentinamente di almeno 2 rapporti con un leggero affondo sul pedale dell’acceleratore.

La definizione ‘Bluemotion’ del modello in prova, include una serie di soluzioni finalizzate alla massima efficienza in termini di consumi: quindi gestione del motore con sistema Start&Stop, recupero dell’energia in fase di frenata, ottimizzazione dell’aerodinamica con l’alettone posteriore, e pneumatici con resistenza al rotolamento migliorata (Michelin Energy X da 16′).

Di questa vettura, lo slogan pubblicitario recita ‘la prima auto a metano che è anche una Golf’. E dopo averla provata, possiamo confermare quanto lo slogan sia azzeccato. L’equilibrio generale di Golf è fuori discussione, piuttosto i parametri relativi a consumo ed emissioni scatenano un inevitabile confronto con la versione Diesel 1.6 da 105 CV.

Con 50 Nm di differenza nella coppia, a favore del Diesel, rimangono dei significativi punti di forza nella versione metano. Tanto per iniziare il piacere di guida con la vettura mostra un comfort esente da vibrazioni e rumore, mentre il motore si mostra reattivo ben oltre la cilindrata dichiarata.

Vista la pronta risposta del motore, viene spontaneo portare Golf al limite, ed inevitabilmente la versione metano rivela un assetto ed una frenata (che risente dell’azione di recupero dell’energia) chiaramente indirizzate verso l’efficienza dettata dall’allestimento Bluemotion.

In ogni caso, questa versione metano non fa che amplificare il piacere di guidare un motore diverso dal solito Diesel. Un piacere a cui negli ultimi decenni in troppi hanno rinunciato nel nostro Paese, puntando su bassi consumi per ridurre l’impatto economico nel rifornimento carburante. Ora la via della rinascita sembra chiamarsi metano, e Golf regala una ottima interpretazione di una soddisfazione che si può ottenere quotidianamente alla guida, con gratificanti risvolti per l’ambiente ed il nostro portafogli nelle soste di rifornimento.

LISTINO: da 23.050 euro chiavi in mano
GARANZIA: 2 anni
NOTA: caratteristiche e dotazione si riferiscono al modello in prova, alcuni accessori citati potrebbero quindi non far parte della dotazione standard.

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