Prova Mitsubishi Pajero 3.2 Di-D 3 Porte

Chiamarlo SUV è riduttivo: Mitsubishi Pajero è un’icona del vero fuoristrada, quello di chi non si ferma di fronte a nulla. Nel tempo la dotazione si è arricchita di contenuti tecnologici, al top in questa edizione 2010.

LISTINO: da 35.500 a 45.000 (versione 3 porte)

VERSIONE IN PROVA: Pajero 3.2 Di-D Intense 3 Porte automatico

DESIGN
Il primo Pajero risale al 1983, da allora le dimensioni sono diventate sempre più importanti, ma il design mantiene tuttora fede alla linea iniziale. La funzionalità e le capacità fuoristradistiche hanno il sopravvento sulle forme, che seppure rese più morbide, conservano un aspetto aggressivo, in linea con le aspettative di un cliente che chiede a Pajero di avanzare su ogni tipo di terreno. Un aspetto imponente, anche nella versione a passo corto oggetto della nostra prova, le cui dimensioni rimangono anche a misura di città. Con il tempo le forme sono anche diventate più eleganti, senza rinunciare alle funzionalità che la guida in fuoristrada richiede. A testimoniare la vocazione 4×4 di Pajero, rimane la ruota di scorta esterna, agganciata al portellone posteriore. L’eleganza traspare invece da più particolari, come gli specchietti con gli indicatori di direzione incorporati.

INTERNI
Se la posizione di guida è tipicamente fuoristradistica, qualità di plastiche e materiali sono di livello, così come l’assemblaggio. Decisamente completa la dotazione, che vede i due classici indicatori analogici di contagiri e tachimetro, con inserita l’indicazione del livello carburante e temperatura liquido raffreddamento. Tra i due indicatori principali, un utile display indica il livello di motricità inserito.
Al centro della plancia, i comandi della climatizzazione, sistema radio/CD e computer di bordo nella zona superiore. Nella zona cambio, a fianco della leva, troviamo il selettore che comanda le opzioni 4×4 disponibili. Solo i comandi dei finestrini, inseriti sulle portiere, occupano forse troppo spazio ad altezza gambe. Per la salita a bordo, un pratico ‘gradino’ aiuta a superare l’impaccio favorendo il trasbordo.

BAGAGLIAIO
La sorella a passo lungo è sicuramente più dotata, di questa versione 3 porte, la seconda fila di sedili è comunque ribaltabile (60/40), permettendo di ricavare uno discreto spazio a bordo. Quando sono in posizione rialzata, i sedili posteriori rimangono saldamente agganciati, al fine di favorire le escursioni in fuoristrada. L’assenza di sbalzi e l’apertura laterale del portellone, favoriscono il caricamento di bagagli o altro.

ALLESTIMENTI
Tre i livelli previsti: dalla base ‘Invite’, passando per ‘Intense’ a ‘Instyle’. La versione da noi provata è l’intermedia Intense, fornita di una lista di accessori tra cui spiccano gli ottimi fari Xenon, cerchi in lega da 18 pollici, sedili anteriori elettrici e riscaldabili. Anche la selleria si distingue con un mix di pelle e alcantara color tabacco scuro, che a detta dei designer Mitsubishi ben si abbina con tutti i colori di vernice. La parte audio è affidata a Radio/6 CD con porta USB. Rimosse invece (per questo allestimento) le barre sul tetto, con il risultato di minori fruscii aerodinamici ed un aspetto più stradale che fuoristradistico.

SICUREZZA
Un’iniezione di elettronica, caratterizza la sicurezza a bordo di Pajero. Per il controllo attivo della stabilità e trazione, è presente il sistema MAS/MATC. In pratica regola la forza frenante di ciascuna ruota in curva, per garantire stabilità e mantenere elevato il livello di trazione, in ogni condizione di utilizzo e su ogni tipo di strada. In termini di impianto frenante, il sistema ABS è affiancato dall’EBD per un’efficiente ripartizione della frenata. Il tutto in una monoscocca rinforzata ‘RISE’, con telaio incorporato, per una rigidità strutturale in grado di assorbire efficacemente la forza d’urto. Presenti gli attacchi Isofix.

MOTORE
E’ stato completamento rivisitato il propulsore common rail di Pajero, insieme al cambio automatico (a 5 rapporti), che deve gestire maggiore potenza e coppia motore. Oggi i 3.200 cc rendono disponibili 200 CV con 441 Nm a 2.000 giri, con minori emissioni di CO2 rispetto al passato. Per garantire performance così elevate, gli ingegneri Mitsubishi hanno usato alcuni accorgimenti, come la presenza di ben due batterie, per ottimizzare la gestione dei consumi elettrici. Alcune modifiche, a livello di basamento, testate, pistoni e albero a camme, contribuiscono ad un migliore rapporto rumore/vibrazioni/rigidezza. Aggiunti anche due nuovi dispositivi, che aiutano il motore nell’avviamento e nell’entrata in temperatura, anche nei periodi più rigidi. Con questo motore, Mitsubishi dichiara una velocità di punta pari a 180 km/h, accelerazione 0-100 in 10,4′ (11,1′ per il 5 porte) ed una capacità di traino fino a 3.500 kg. Cifre significative, visto il DNA fuoristradistico di Pajero.

SU STRADA
Potremmo definirlo un capitolo secondario per Pajero, vista la propensione al fuoristrada. Ovviamente se la cava bene anche su strade e autostrade, a patto di non pretendere troppo. L’impostazione di guida, il telaio ed il carattere del propulsore consigliano di ‘controllare’ tutta questa forza, nella guida quotidiana su asfalto. Come per ogni SUV, presenta caratteristiche di rollio e sovrasterzo, qui amplificate dal passo corto e dal comportamento dinamico, su cui incide la trazione posteriore. La versione 3 porte colpisce favorevolmente per capacità di manovra. Le ridotte dimensioni esterne, cambio automatico e sensori di parcheggio posteriori sono un ottimo aiuto, anche nella guida cittadina.

IN FUORISTRADA
Lasciato l’asfalto per qualunque tipo di terreno in terra, pietra o sabbia, Pajero dimostra immediatamente quali sono le doti che lo contraddistinguono. Del resto i numeri parlano chiaro: angolo d’attacco 34,6 gradi, dosso 24,1 gradi, uscita 34,3 gradi. Pendenza massima a 35° e inclinazione a 45 gradi, difficile fermarsi con Pajero nella guida offroad.
Passando alla leva cambio del ripartitore, sono 4 le posizioni disponibili. In modalità standard la trazione è sulle due ruote posteriori, mentre la fase successiva è trazione integrale. Avanzando su strade più impegnative, si passa alla modalità integrale con blocco differenziale centrale inserito. L’ultima posizione aggiunge le ridotte a questa modalità. Un ulteriore aiuto nel disimpegno, in situazioni difficili, arriva dal blocco del differenziale posteriore. E’ attivabile con un pulsante sulla plancia, e funziona con la trazione 4×4 (con o senza ridotte).
Il display in plancia, mostra costantemente il tipo di trazione inserita. L’abbinamento con il cambio automatico, esalta ulteriormente la guida in fuoristrada. Con un peso in ordine di marcia pari a 2.120 kg, che si tratti di salire su un dosso, o scendere da una collina è più semplice con l’automatico. Ci si può concentrare su percorso ed ostacoli, con la certezza di avere sempre la marcia giusta inserita e la migliore coppia disponibile.

PRO
Doti fuoristradistiche
Propulsore
Capacità di traino

CONTRO
Posizionamento pulsanti su portiere

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