Prova anteprima Citroen C4 Cactus

La diversità di C4 Cactus è all’insegna della personalizzazione, ma si lascia apprezzare anche su strada, con una guida facile che esalta ulteriormente il comfort degli interni.

In Citroen da tempo sono convinti della rivoluzione ‘Cactus’, e a dire il vero, dopo averla incontrata per l’ennesima volta e finalmente guidata, iniziamo ad esserne convinti anche noi. Limitarsi a considerare questa vettura esclusivamente per gli ‘Airbump’, le protezioni che avvolgono la carrozzeria esterna, è un errore poiché i contenuti tecnologici vanno decisamente oltre questo aspetto estetico e funzionale.
La sintesi dell’innovazione di C4 Cactus passa dai 200 kg in meno, che distinguono questa vettura dalla tradizionale C4, un risultato frutto dalla riduzione del superfluo, per ottenere anche un consistente vantaggio economico. Un doppio vantaggio, perché da una parte meno peso significa costo inferiore, dall’altra più leggera è la vettura e più bassi sono i consumi.

DESIGN DALLA FORTE PERSONALITA’
Se c’è una cosa che proprio non manca a C4 Cactus, è la personalita’. Gli Airbump sono disponibili in 4 tinte, e la possibilità di abbinare 10 differenti colori di carrozzeria e 3 per gli interni, conferma la strada della libera personalizzazione che lo stesso costruttore ha intrapreso dai tempi di DS3, tanto per citare un altro modello di successo.
Lo stile esterno ha una convincente interpretazione anche a bordo, dove la plancia sobria e bassa è abbinata ai due posti anteriori che si presentano come dei veri sofà in cui immergersi nel traffico cittadino più intenso, oppure durante un lungo viaggio di piacere.
Al centro della plancia, due schermi riscaldano l’atmosfera, con il più piccolo a rappresentare le informazioni necessarie alla guida, e quello centrale a fornire tutti gli elementi di carattere infomediale, insieme con la gestione della climatizzazione ed alcune regolazioni della vettura.
La presenza del cassetto portaoggetti in posizione rialzata, è consentita grazie allo spostamento dell’airbag passeggero nel padiglione superiore. Nel contempo, la climatizzazione per il passeggero anteriore, risulta erogata da una sola bocchetta maggiorata posta centralmente.
Il comfort all’avanguardia, è garantito anche dal tetto in vetro panoramico (opzionale) ad alta protezione termica: una caratteristica che abbiamo avuto modo di riscontrare, proprio durante la prova su strada.

MOTORI CONVINCENTI
La scelta del costruttore si mostra mirata a fornire parametri ben precisi, sia in termini prestazionali che di consumi ed emissioni. Ecco allora due sole cilindrate, il consolidato 1.2 benzina a 3 cilindri da 75 CV (ideale per i neopatentati) ed 82 CV, oltre all’altrettanto noto 1.6 Diesel da 92 CV affiancato da un tecnologico BlueHDi da 100 CV. A seguire, dopo l’estate parte la produzione di una versione pepata da 110 CV del benzina, che sembra destinata a rimanere il motore più prestazionale in gamma.
Da rilevare che il Diesel al lancio è disponibile unicamente con il cambio robotizzato, mentre per il benzina è possibile scegliere anche il manuale a 5 rapporti.
A proposito del cambio ETG, in evidenza la gestione tramite tre semplici pulsanti a ridosso della plancia, in linea con lo spirito sobrio di C4 Cactus. Significativi i consumi, che possono scendere fino a 3,4 litri per 100 km nella versione Diesel BlueHDi.

SU STRADA
Non è un caso che la prova su strada abbia avuto luogo sulle strade di Amsterdam e dintorni, con percorsi che certamente non hanno esaltato una guida dinamica, piuttosto favorito una dimensione improntata alla guida tranquilla e vigile nei confronti delle numerose postazioni di monitoraggio della velocità piazzate ovunque in territorio olandese.
Certamente il tachimetro digitale dalla elevata leggibilita’ ha favorito l’attenzione ai limiti durante la guida, così come il cambio robotizzato ETG ha rappresentato un bel toccasana nel traffico cittadino.
Per il resto, dentro C4 Cactus si vive come in una lounge a 4 ruote, grazie ad un abitacolo che fa della sobrietà la propria forza. Apprezzabile l’insonorizzazione dell’abitacolo, degna di una consolidata berlina, mentre in termini di piacere di guida la struttura piuttosto rialzata della carrozzeria innesca qualche fenomeno di prevedibile rollio, evidenziando come la guida dinamica non sia tra le prerogative di questa vettura.
D’altro canto, la scelta delle motorizzazioni mostra come l’aspetto prestazionale sia posto in secondo piano, rispetto ad altre precedenze che ci sentiamo di condividere visto l’esclusivo approccio di C4 Cactus.
Peccato che il cambio robotizzato nel nostro Paese sia destinato ad essere scelto da meno clienti rispetto al manuale, perché l’assenza della leva centrale, consente di avere i sedili anteriori praticamente uniti. Un ulteriore modo per sentirsi a casa propria, su quel comodo divano che sintetizza l’approccio del costruttore alla mobilità in stile Cactus.

Bruno Bianchi

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