Prova Citroen C-Zero

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Compatta, ecologica e divertente. Citroen C-Zero è è una citycar elettrica purosangue, ma con 150 km di autonomia si presta ad un raggio d’azione ben più allargato del centro cittadino, a tutto vantaggio di una mobilità sempre più verde.

Da un’auto elettrica ci si aspettano soprattutto prestazioni a misura di città, e C-zero non tradisce le attese, presentandosi con misure da perfetta citycar, ma senza esagerare con la miniaturizzazione degli ingombri.

La lunghezza è infatti di 3,48 metri, sufficienti per assicurare abitabilità per quattro persone senza imporre rinunce, ma con le ruote poste alle estremità (come conferma il passo di 2,55 metri), che garantiscono la massima manovrabilità. Oltre ad assicurare un raggio di sterzata di soli 4,50 m.

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Del suo aspetto colpisce soprattutto lo sviluppo in altezza, un metro e 60, evidenziato dal grande parabrezza panoramico, che estende fino al padiglione superiore, favorendo un’ottima luminosità dell’abitacolo e totale visibilità in manovra.

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La sensazione che l’auto sia alta e stretta, ma in realtà è proporzionata, è ampliata dall’utilizzo di pneumatici 145/65 R 15: la sezione ridotta è imposta dalla volontà di ricercare la minima resistenza al rotolamento, quindi la massima autonomia, senza per questo compromettere stabilità e tenuta di strada.

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All’interno la Citroën elettrica si presenta accogliente, pur senza offrire servizi e dotazioni oltre quelle essenziali. Una scelta non determinata da un eccesso di risparmio, ma una soluzione necessaria per evitare che il peso e l’alimentazione di accessori possano influire negativamente sull’autonomia.

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A bordo troviamo tutto il necessario per in comfort poiché l’equipaggiamento base comprende climatizzatore e impianto stereo. Si può far sentire solo la mancanza di un orologio e di un termometro tra gli strumenti di bordo, poiché queste informazioni non sono tra quelle fornite dal display multifunzione.

Il cruscotto propone un’impostazione diversa rispetto a quelli delle auto convenzionali, poiché manca chiaramente il contagiri. Lo strumento principale integra al suo interno un display con funzioni di tachimetro, mentre sulla circonferenza è posizionato il power-meter, il quadrante che consente di leggere il consumo istantaneo di energia, grazie alla semplice rappresentazione grafica.

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Il quadrante è diviso in quattro parti: quando la lancetta è nella zona più estrema è evidente che si sta sfruttando tutta la potenza disponibile, e di norma si sacrifica l’autonomia che cala molto più rapidamente rispetto a quanto indicato dall’indicatore. Per ottenere il massimo rendimento bisognerebbe rimanere sempre entro l’area verde Eco; all’inizio può apparire impossibile, ma con un minimo di pratica la cosa è possibile, anche senza essere d’intralcio nel traffico.

La prima zona indica invece il recupero di energia, che si attiva quando l’auto è in movimento con l’acceleratore a riposo e raggiunge il massimo della ricarica quando si agisce sul freno. Ciò non significa che non curandosi di come si accelera e poi rallentando violentemente si possa prolungare l’autonomia, dato che l’accumulo di energia non è mai direttamente proporzionale al consumo, ma sempre di molto inferiore.

Le tecniche di guida per risparmiare sui consumi non sono differenti da quelle per consumare meno con un’auto Diesel o a benzina. In sostanza bisognerebbe cercare di evitare l’uso dei freni, perché ogni volta che si preme sul pedale vuol dire che è stata utilizzata più energia di quella necessaria.

Tutto ciò vale anche per C-zero, anche se rispetto a una vettura classica qui ogni rallentamento assicura almeno un minimo di recupero. In ogni caso, dopo pochi km, ci si rende conto che il freno su questa vettura si usa solo in caso di necessità, in tutte le altre situazioni è sufficiente rilasciare l’acceleratore per apprezzare il notevole effetto di freno motore.

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Citroën ha scelto batterie di ultima generazione agli ioni di litio, prive di effetto memoria, e quindi ricaricabili in ogni momento, anche molto prima che l’indicatore sul cruscotto segnali la riserva.

Per una ricarica completa sono necessarie circa sei ore di collegamento alla rete domestica a 220 V, utilizzando il cavo in dotazione. La ricarica classica avviene attraverso la connessione alla presa sul lato destro del veicolo (lo sportello si apre azionando la leva alla base del volante), e l’avvio della ricarica è segnalato da una spia sul cruscotto e dall’accensione dei led sulla centralina collegata al cavo.

La dotazione di serie prevede unicamente il cavo per la rete domestica, con una spina di sicurezza Shuko. Per la ricarica attraverso le centraline pubbliche è invece necessario acquistare a parte l’opzionale cavo, che utilizza le connessioni Mennekes.

Un’ulteriore alternativa è offerta dalla ricarica rapida, effettuabile esclusivamente attraverso il collegamento a una rete trifase a 380 V. Il cavo (anch’esso opzionale) non deve però essere inserito nella presa standard, ma in quella specifica sulla parte sinistra della C-zero, alla quale si accede con la leva alla base del sedile di guida. In questo modo è possibile immagazzinare il 50 per cento di ricarica in un quarto d’ora, e l’80 per cento in mezz’ora.

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Le prime esperienze alla guida possono generare ansia, visto che con il 100 per cento di carica si ha un’autonomia che equivale a quella che un’auto tradizionale assicura con la riserva. Tuttavia, malgrado inizialmente si abbia la sensazione che i km residui scendano troppo velocemente, con un minimo di tecnica è possibile anche battere il computer di bordo e percorrere più dei 150 km dichiarati.

Al volante di C-Zero si può contare su una coppia sostanziosa che regala grande elasticità, che può rendere la guida parecchio divertente, se non si deve fare i conti con l’autonomia residua.

La leva sul tunnel centrale ha le medesime posizioni di un cambio automatico tradizionale: parcheggio, marca avanti, folle e retro. Ha comunque solo la funzione di impostare l’azione preferita senza modificare i rapporti, che sul motore elettrico restano sempre costanti.

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L’altezza della C-zero non crea mai problemi di stabilità, poiché le batterie posizionate sotto il pianale contribuiscono a tenere il baricentro molto vicino a terra. E in ogni caso, anche in caso di difficoltà, si può sempre contare sull’intervento di ESP, ripartitore elettronico di frenata e assistenza alla frenata d’emergenza.

Per quanto riguarda il comfort, i quattro posti sono comodi, e anche le sospensioni lavorano in modo adeguato, trasmettendo all’interno solo le asperità più accentuate, soprattutto a causa del peso.

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Una sorpresa arriva dalla capacità di carico, poiché la presenza delle batterie non limita in alcun modo il volume a disposizione del bagagliaio. Che ha una forma regolare, in grado di favorire il carico, oltre ad avere una soglia di carico non troppo alta da terra.

LISTINO: 30.690 euro chiavi in mano
GARANZIA: 2 anni – 8 anni/100.000 km per la batteria di trazione

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