Padova Auto Moto d’Epoca

Non ci sono dubbi, sulla consistenza del mercato legato alle auto d’epoca, le uniche ad avere generalmente un valore che da usato supera quello del nuovo.  In questo contesto, l’evento annuale di Padova continua a ricoprire una posizione di rilievo a livello internazionale, confortata dal particolare successo della edizione 2017.

In soli 4 giorni, nella abituale cornice della Fiera di Padova si sono dati appuntamento appassionati, operatori e potenziali acquirenti. Un evento che si conferma importante anche per chi vive l’automobile come passione, e grazie alla vasta area espositiva e la presenza dei semplici foglietti riassuntivi sul parabrezza delle vetture esposte, si trova a vagare tra centinaia di splendide creazioni che hanno superato la patina del tempo che scorre.

Partendo da vetture magari riscoperte in un fienile di campagna, centinaia di esperti restauratori pronti ad investire mediamente 15 mesi di tempo per terminare il ripristino del veicolo, a Padova sono ripagati dalle manifestazioni di interesse che spesso si concretizzano in un acquisto.

Alfa Romeo GT 1300 Junior del 1970

Ci sono vetture per ogni gusto, e per ogni tasca, con la possibilità di togliersi qualche sfizio, come ad esempio l’acquisto di una Rolls Royce (con guida a sinistra) per 22.000 euro. E’ un vero peccato che il regime fiscale italiano penalizzi cilindrate e potenze importanti, poiché parecchi modelli risultano poi troppo impegnativi sul fronte delle imposte annuali.

Questa Jaguar E Type Convertible del 1973 ne è un esempio, con il suo motore 5.3 V12. Una bellezza ed uno stile ulteriormente esaltati dall’eclettico colore della carrozzeria.

Proprio il colore, aggiunge personalità ad iconiche sportive come questa Porsche 356 del 1958, tra le numerose creazioni della casa tedesca ad essere presente in Fiera.

Una conferma del grande lavoro che Porsche da anni svolge con coerenza, puntando proprio a seguire la grande fetta di clienti che punta sulle auto d’epoca, con lo stesso interesse con cui vengono immatricolate i nuovi modelli.

Mercedes-Benz 300 SL Gullwing del 1956

L’altro grande protagonista è sempre tedesco, come dimostrano le numerose Mercedes-Benz esposte, in buona parte con carrozzeria cabrio.

Una scelta che esalta la qualità di interni senza tempo, pronti a sedurre una platea disposta a spendere per veicoli da godere esclusivamente nel week end.

Notevole anche la presenza anglosassone, grazie alla passione per il fai da te, con cui da anni gli inglesi si dedicano al restauro con l’obiettivo di un lauto guadagno sulla rivendita della vettura.

Difficile resistere anche al fascino delle italiane, come questa Alfa Romeo Montreal del 1975 che non nasconde la personalità di uno stile cui non si può certo dire manchi personalità.

Il confronto con questa Volkswagen, rende ancora più evidente come nel Belpaese  lo stile automobilistico abbia cavalcato tempi migliori rispetto al mercato odierno, in cui i ruoli si sono invertiti.

Una ulteriore conferma arriva da questa Lancia Aurelia B24 Spider degli anni ’50, in grado di far rimpiangere il passato nel confronto con la gamma attuale dello stesso costruttore, in pratica composta da un unico modello.

NSU Prinz

A Padova c’è però spazio anche per le ‘giovani classiche’, pronte ad interpretare la voglia di rivivere un passato all’insegna di un vintage che ciascuno interpreta a modo suo.

Alfa Romeo Spider Coda Lunga del 1966

Ma a Padova si trovano anche scocche, componentistica, manuali di istruzione, insegne di officina e vetture in grado di essere accettate alla annuale Mille Miglia.

E forse è proprio questo il messaggio più forte che rimane dall’esposizione di Padova: coltivare quella passione per le quattro ruote, che fanno parte dell’identità di generazioni cresciute con auto meno sicure rispetto ad oggi, ma guidate da persone con minori distrazioni alla guida.

Bruno Bianchi

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