Prova Škoda Kamiq

Sarà sicuramente uno dei cavalli di battaglia Škoda, il compatto Suv Kamiq finalmente in arrivo. Le dimensioni esterne racchiudono spazio per tutta la famiglia, aumentando la versatilità di questo modello che punta sull’efficienza di una aggiornata proposta motori.

Con 4,24 metri di lunghezza, Škoda Kamiq si rivolge alla principale fetta di automobilisti che ritengono queste dimensioni ottimali per un utilizzo esteso della propria vettura.

Stilisticamente, Kamiq interpreta le più recenti evoluzioni di Škoda, che giocano su una immagine di marca più definita e personale, con il logo espresso a lettere cubitali sul portellone.

Frontalmente, la griglia raccorda i piccoli proiettori che quasi scompaiono rispetto ai generosi gruppi ottici del passato. Una scelta valorizzante nei confronti della calandra, cui spetta il compito di rappresentare lo storico marchio emblematicamente appoggiato alla nervatura centrale con cui viene animato stilisticamente il cofano motore.

L’abitacolo rivela subito uno dei punti di forza con cui Kamiq si presenta nell’affollato universo Suv: la qualità di materiali ed assemblaggio è palpabile e la plancia dimostra prerogative premium che vanno oltre l’offerta di buona parte della concorrenza.

L’apertura delle portiere, tutte le 4 portiere, svela anche la novità degli utili paracolpi a scomparsa, che hanno il compito di proteggere la carrozzeria della stessa vettura e di altre auto in prossimità.

Subito dopo questo gradito particolare, viene rilevato l’abbondante spazio a disposizione dei passeggeri posteriori, che trovano una abitabilità superiore rispetto alla media della categoria. Un elemento che invoglierà anche le famiglie a considerare Kamiq, tanto più che il bagagliaio non sembra patire di questa scelta.

Con 400 litri, in grado di salire a 1395 abbattendo gli schienali posteriori, questo spazio si conferma come uno dei punti di forza con cui Škoda confeziona ogni suo modello. Le esclusive soluzioni proposte, ed il nutrito catalogo accessori dedicato, continuano a sedurre nuovi automobilisti, fidelizzando chi già ne conosce le qualità.

Quello che invece non è immediatamente visibile, riguarda la dotazione degli apparati per la sicurezza, rigorosamente di serie e da riferimento: radar ACC, frenata automatica con riconoscimento pedonale, assistente di corsia, rilevamento stanchezza conducente e gruppi ottici Led fanno di Kamiq un Suv allineato ai più recenti standard tecnologici.

Ma è il momento di rompere gli indugi, e verificare le qualità di guida con cui questo modello si propone. Due distinte cilindrate prefigurano l’offerta benzina, con il 1.0 tre cilindri proposto in 85 oppure 115 CV, quest’ultimo anche con cambio automatico DSG. Il Diesel è invece rappresentato dal 1.6 con 115 CV e possibilità di scelta tra cambio manuale e DSG.

A seguire, in arrivo da febbraio una versione 1.0 G-Tec Metano da 90 CV, abbinata al cambio manuale 6 rapporti.

Nel nostro caso, abbiamo guidato il 1.0 da 115 CV e cambio manuale, seguito dal 1.6 Diesel DSG. Due facce della stessa medaglia, con Kamiq che in entrambi i casi ha mostrato estrema facilità, ed un piacere di guida più evidente con il benzina.

L’assenza di vibrazioni ed il confort acustico regalano alla variante benzina una esperienza di guida superiore, mentre dall’altra parte si avvantaggia l’economia d’esercizio, che sarà interessante confrontare con la prossima versione Metano.

Con un listino che esordisce dai 20.730 euro del 1.0 da 95 CV, reso ancora più competitivo dalle promozioni che Škoda mette in atto nel week-end del porte aperte il prossimo 23 novembre, Kamiq esprime la propria determinazione nel pretendere uno spazio di riguardo sul mercato.

Chi cerca esclusività, trova anche una speciale versione ‘Dark Shade’, che gioca sul contrasto cromatico della carrozzeria, aggiungendo cerchi da 18″ ed uno splendido tettuccio trasparente.

Bruno Bianchi

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