È il vino italiano più venduto al mondo, si produce in un territorio circoscritto tra le città di Conegliano, Valdobbiadene ed una manciata di piccole frazioni in provincia di Treviso, dove il nome ‘Prosecco’ è autentico marchio di fabbrica.
il 7 luglio 2019 le colline di Conegliano e Valdobbiadene sono diventate il 55° sito italiano che Unesco definisce da proteggere per l’unicità del paesaggio culturale. E’ il risultato di un lavoro durato oltre dieci anni, per valorizzare questa pregevolezza tutta italiana.
Sono 42 i chilometri della Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano e Valdobbiadene. Un susseguirsi di colline che nascondono autentiche sorprese, quasi gelosamente celate dai vitigni che ricoprono ogni angolo collinare.
Ne è un esempio l’Osteria senza Oste di Valdobbiadene, cui si arriva da un piccolo sentiero dopo avere parcheggiato la propria vettura nel poco spazio a disposizione. In questo luogo, è facile sentire lingue diverse dall’italiano.
La fama di questa originale osteria, in cui ci si serve da soli lasciando i soldi del conto prima di uscire, ha superato i confini del nostro Belpaese diventando una autentica istituzione locale dalla notorietà internazionale.
La sua collocazione rientra nel comprensorio che comprende 7.706 ettari di superficie occupata dai vigneti del Prosecco conegliano Valdobbiadene Docg, ovvero la produzione più nobile di questo vino di successo, tra cui spiccano i 108 ettari riservati al Superiore di Cartizze Docg.
E’ importante sottolineare la definizione che riguarda l’Origine Certificata e Garantita, poiché spetta esclusivamente ai vitigni che si inerpicano su queste colline. I vini che mancano della stessa certificazione appartengono invece alle pianura, con coltivazioni decisamente meno pregiate.
Traducendo gli ettari in bottiglie, nel 2018 ne sono state prodotte oltre 90 milioni, con un valore economico alla produzione che supera i 500 milioni di euro. Siamo quindi in presenza di uno dei sostegni dell’economia italiana, con oltre 2.000 imprese legate alla produzione, e sbocchi commerciali che lo scorso anno si sono indirizzati al 42% verso l’estero.
Sulla strada del Prosecco sono presenti numerosi Wine Shop, spesso all’interno delle stesse strutture produttive e spacci gestiti direttaemente dai produttori locali.
Luoghi perfetti per una sosta di degustazione, con spesso l’imbarazzo di dove fermarsi vista la quantità di Wine Shop disponibili. Ovviamente chi sceglie una posizione ad alta visibilità, come Villa Maria per i suoi spumanti, risulta favorito nell’invogliare a fermarsi.
Gli spacci non trattano unicamente vino, come dimostra la Fattoria Curto, storica latteria di Miane dove una sosta è d’obbligo durante il lungo l’itinerario. Al suo interno troviamo numerosi prodotti alimentari forniti direttamente dagli agricoltori, con tutto il fascino di una gastronomia esclusiva ed a chilometro zero.
Oltre all’aspetto eno-gastronomico, il territorio offre spunti culturali, come la Pieve di S.Pietro di Feletto, opera di epoca longobarda eretta intorno all’anno mille e da allora luogo di incontro dei fedeli che affluivano per le numerose funzioni religiose.
Da una località all’altra, l’immersione nei vigneti è praticamente totale, ma la ricerca di un ristorante può risultare meno facile di quanto si pensi. Meglio quindi organizzarsi per il pranzo in maniera opportuna, per non rimanere a bocca asciutta.
Al tramonto, numerosi bar offrono invece la possibilità di una sosta in cui sfruttare l’immancabile aperitivo che il guidatore dovrà ovviamente sorseggiare in maniera moderata.
Motivo in più per avventurarsi da queste parti con una vettura dall’ampio bagagliaio, per fare opportuna scorta di quel nettare chiamato Prosecco, così popolare in tutto il mondo.
